antiossidante, che protegge i lipidi di membrana da processi di ossidazio-
ne indotti da radicali liberi e dalle cosiddette specie reattive dell’ossigeno
(come l’acqua ossigenata che si forma in varie reazione dell’organismo).
È in rapporto con la salute della pelle, la crescita dei tessuti, specialmente
dei tessuti che richiedono la massima efficienza degli acidi grassi, di orga-
ni come il fegato, i reni, l’intestino e i genitali. Promuove la produzione
salutare del midollo osseo e del tessuto sano. La sua assenza può causa-
re problemi di pelle, anemia e deformazioni ossee. In alte dosi aiuta ad
eliminare le infezioni.
Come uso topico ed interno, cura pazienti con scottature. Vari risultati speri-
mentali dimostrano l’efficienza di questa vitamina contro agenti canceroge-
ni riscontrabili nel catrame di sigarette e nei gas tossici. Di lunga tradizione
viene considerata la sua efficacia nell’insufficienza respiratoria, polmonite
ed asma. Si trova in buona quantità nel gel della foglia di Aloe.
8.8 Proteine
Il contenuto di proteine dell’Aloe è in termini relativi simile a quello di altri vege-
tali rappresentando circa il 7% del peso secco: in termini assoluti tuttavia, consi-
derando che la foglia di Aloe è costituita da circa il 96-97% di acqua, la quantità
di proteine non risulta elevata. La componente proteica dell’Aloe è comunque
importante per due ragioni: a) la presenza nelle strutture cellulari della foglia
di determinati enzimi che svolgono specifiche funzioni sono coinvolti in aspetti
terapeutici o favorenti alcune azioni nell’ambito della digestione di principi ali-
mentari, b) le varie proteine presenti nell’Aloe forniscono dopo la loro digestione
un contributo al rifornimento di aminoacidi, anche se quantitativamente limitato.
8.9 Enzimi
Gli enzimi sono molecole di natura proteica che rendono possibile lo svolgimen-
to di tutte le funzioni vitali nella cellula, aumentando la velocità delle reazioni
che caratterizzano il metabolismo cellulare. In loro presenza tutte le reazioni bio-
chimiche avvengono in tempo reale e compatibile con la vita. Tra i vari enzimi
che entrano nel pool enzimatico dell’Aloe i più significativi dal punto di vista
fitoterapico sono i seguenti.
Bradichinasi È un enzima di natura proteolitica che in modo specifico catalizza
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la degradazione della molecola del peptide bradichinina. Questo peptide è
capace di stimolare la risposta infiammatoria, che entra in gioco ogni qual-
volta si determina nel nostro organismo una reazione allergica, come rispo-
sta ad un agente allergenico che entra nell’organismo, per esempio attraver-
so una ferita. La bradichinina è responsabile del dolore e della tumefazione
postraumatica del tessuto. L’enzima bradichinasi contenuto nell’Aloe ol-
tre a stimolare il sistema immunitario con l’attivazione locale di macrofagi
svolge un’azione analgesica, antinfiammatoria e cicatrizzante, degradando
la bradichinina.
Catolasi L’enzima è preposto alla degradazione di acqua ossigenata che si forma
in alcune reazioni metaboliche e che ha un effetto cellulare tossico, inne-
scando reazioni che producono radicali liberi. Nell’uso topico di Aloe la ca-
talasi, producendo ossigeno nascente dalla degradazione di acqua ossigena-
ta, può svolgere un’azione detergente verso ustioni e ulcerazioni, favorendo
la cicatrizzazione e inducendo la produzione di fibroblasti.
Altri enzimi presenti nell’Aloe che possono essere citati in questa sede sono
l’amilasi, la cellulasi, la lipasi, la carbossipeptidasi ed altre proteasi. Questi enzimi
possono costituire un aiuto nei processi digestivi contribuendo alla degradazione
dei principi alimentari assunti con l’alimentazione.
8.10 Aminoacidi
Queste molecole costituiscono le unità di base delle proteine; se ne conoscono
venti tipi. Dal punto di vista nutrizionale alcuni di essi sono più importanti e sono
chiamati essenziali perché non sono prodotti nel nostro organismo e per il loro
rifornimento dipendiamo dall’apporto esterno con gli alimenti. Vengono ricordati
in questa sede perché la quota di proteine presente nell’Aloe contribuisce a rifor-
nire il nostro organismo degli aminoacidi di cui abbiamo bisogno, in particolare
di quelli essenziali: è da rilevare tuttavia che la quota assoluta di proteine è molto
bassa.
Se si è in cura con medicine prescritte dal proprio medico, o ci si deve sotto-
porre a trattamenti radioterapici, cobaltoterapia, chemioterapia o altri trattamenti
analoghi, questo non impedisce che, contemporaneamente si possa seguire il trat-
tamento con il preparato di Aloe. Anzi direi che: l’Aloe purifica l’organismo,
eliminando le tossine e gli effetti collaterali che questi tipi di cura producono.
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YCapitolo 9
L’ALOE E TOSSICA?
Dopo aver consultato l’ampia documentazione esistente, comprese le enciclope-
die, ho constatato che si proclama a chiare lettere che l’aloe è tossica. Io stesso mi
sono lasciato coinvolgere da tali informazioni erronee, soprattutto quando tra-
smettevo la ricetta, avendo paura che, se qualcuno avesse esagerato, usando molto
più aloe del necessario, avrebbe potuto avvelenarsi. Da quando sono al mondo
sento dire dalla gente: l’aloe è tossica! Coinvolto casualmente nell’argomento, ho
deciso di chiarire la cosa, ponendo fine una volta per tutte a queste chiacchiere.
Per tranquillizzare il lettore riguardo l’utilizzo di questa pianta, della famiglia
delle liliacee, mi sono basato nuovamente sulle conoscenze esaustive di due ope-
re americane, già citate, per provare che l’informazione “l’aloe è tossica” viene
data da persone malintenzionate, o da persone malinformate. Vedremo tramite
le conclusioni di “La guarigione silenziosa” e “Aloe, Mito, Magia e Medicina”,
che, se una persona volesse avvelenarsi, non dovrebbe fare uso dell’aloe nelle dosi
indicate, ma prenderne una tonnellata; in questo modo, anche l’acqua diviene tos-
sica. . . Anticipando la conclusione, si può affermare, senza paura, che il grado di
tossicità dell’aloe è cosı̀ insignificante che, sottoposto a tests di laboratorio, negli
Stati Uniti, i livelli misurabili della tossicità della pianta risultarono praticamente
impercettibili. Non deve sembrare strano allora che in Messico la sàvila, come la
chiamano i popoli di lingua spagnola, venga usata come insalata – allora sareb-
be tossica quanto lo è la lattuga! – e in Venezuela faccia parte della colazione,
ingerita a cucchiaiate con qualche goccia di miele, se è troppo amara.
Adesso già sai che il grado di tossicità dell’aloe è minimo. Se vuoi appro-
fondire l’argomento, leggi quello che è scritto di seguito, frutto dello studio delle
opere citate; se non hai tempo, salta pagina, come se fosse materia già nota. L’im-
portante è che puoi stare tranquillo quando andrai a raccogliere le foglie della
82DI CANCRO SI PUÒ GUARIRE
83
pianta. È innocente, credimi, come un cespo di lattuga. . .
Nel capitolo “Una questione chimica” del libro “La Guarigione Silenziosa”
viene analizzata l’aloe. A pag.75, quando si parla del composto antrachinone
della pianta, è scritto testualmente: Â ≪ Gli antrachinoni vengono intesi, tradizio-
nalmente, come agenti lassativi, nonostante ci siano molte scuole di pensiero che
attribuiscono loro virtù occulte. In un certo senso possiedono ingredienti miste-
riosi. Conosciuti come formidabili sterminatori di malattie, apprendiamo anche
che D’Amico, Benigni e altri negli anni ‘50, avevano scoperto negli antrachino-
ni validi agenti battericidi, sulla stessa linea degli antibiotici, però meno tossici
e con maggiore efficacia contro i virus, fatto scoperto anteriormente da Loren-
zetti e confermato più tardi da Sims e Zimmermann. Noi già avevamo imparato
che molti antrachinoni mostrano livelli misurabili di tossicità propria. Tuttavia
nella sublime chimica dell’Aloe Vera o Barbadensis vediamo che essi non sono
tossici ≫ .
A pag.77 nel capitolo “Acido crisofonico” (crisarobin) si legge che il metil-
antrachinone derivato dall’aloeemodin è conosciuto per la sua efficacia nel trat-
tamento delle malattie croniche della pelle, quali la psoriasi e la tricofitosi (un
fungo della pelle). Isolati, esibiscono certi livelli elevati di tossicità. Nel conte-
sto dell’Aloe Vera, nessuna tossicità è misurabile. A pag.89, quasi sintetizzando
quanto sopra detto, si afferma alla voce Tossicologia: Â ≪ Sappiamo già che certi
antrachinoni presenti nel gel dell’Aloe Vera, quali l’Emodin e l’acido crisofoni-
co, hanno livelli misurabili di tossicità quando osservati in un contesto isolato.
In alcuni casi abbiamo anche la prova che il gel dell’Aloe Vera o l’Aloe Vera
Americana stabilizzata la lozione e la crema, che adesso nelle nuove formulazioni
prende il nome di Aloe Attivatore, Aloe Lotion e Aloe Vera Gelly, rispettivamente
misurate, non possiedono alcun livello di tossicità. Ciò è più importante di quanto
sembra a prima vista, una volta che sono misurati i livelli tossici di tutte le cose
appartenenti al regno animale. Negli esperimenti tossicologici chiamati LD50’S,
alcuni animali (cani, conigli, topi e scimmie) sono stati esposti ai raggi chiamati
“raggi della morte”, cioè, sono stati selezionati per ricevere livelli d’esposizione
sufficienti ad ucciderli. Nei casi di applicazioni topiche, sono stati esposti a do-
saggi acuti di raggi a livelli tali da provocare irritazioni letali. L’elenco di casi che
dimostrano la non tossicità dell’Aloe Vera è considerevolmente grande.
Dividerò gli studi in tre parti per provare il mio punto di vista. Uno è stato
condotto nel Laboratorio Lakeland, sponsorizzato dall’Aloe Vera dell’America
Inc.; gli altri due sono stati condotti da gruppi di ricerca indipendenti e senza
nessuna possibilità d’interazione. Tutti e tre i casi hanno portato a dei risultati di
conferma.
Relativamente al primo esempio, uno studio era già stato condotto nel 1986
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da Sam Houston, dell’Ospedale Generale di Brooke, Texas, e dalla Facoltà di
Odontoiatria Baylor, a Dallas.
In questo studio il dott. E.R. Zimmermann, D.D.S., capo di patologia della
Facoltà Baylor, il dott. James Brasher ed il dott. C.K. Collins hanno osservato
gli effetti sull’estratto dei fibroblasti dei reni di coniglio, sensibilizzati da agenti
irritanti. A questo punto è importante ribadire che i tessuti del coniglio, in molti
aspetti simili a quelli dell’essere umano, hanno l’ulteriore vantaggio di rispondere
alla tossicità tredici volte di più del tessuto umano.
Nei test di Brasher e Zimmermann, l’Aloe Vera è stata testata a svantag-
gio dell’indometacina, una droga nonsteroide, e del prednisolone, un potente
corticosteroide.
L’indometacina, come l’Aloe Vera, sembra avere grande potere analgesico e
antiprurito. Il prednisolone è stato catalogato come antinfiammatorio cosı̀ come
l’indometacina e l’Aloe Vera. Ed è il nome di questa proprietà antinfiammatoria
comune che si è pensato di metterli a confronto. I tests sono stati condotti a due
livelli. In primo luogo i tre sono stati testati in una cultura di tessuto cellulare He
La, per valutare la loro capacità di simulare la divisione cellulare e promuovere
la guarigione. In un periodo di 72 ore l’Aloe Vera ha superato l’indometacina
e il prednisolone riguardo le sue capacità di accelerare la crescita di nuovi
tessuti. Il gruppo Brasher/Zimmermann ha messo le cellule He La in una cultura
insieme all’Aloe Vera, sotto un microscopio elettronico capace di ingrandire 500
mila volte l’immagine. Si è potuta cosı̀ osservare l’assenza di carcinomi: il tessuto
riprodottosi, stimolato dall’Aloe Vera, era completamente normale.
Il gel dell’aloe, più importante per i nostri scopi, ha presentato un livello in-
significante di tossicità nel suo tessuto cellulare, mentre i livelli presentati dal
prednisolone e dall’indometacina erano molto alti. Il gel fornito è stato quello
sviluppato dall’Aloe Vera dell’America Inc.
Tali tests hanno confermato le conclusioni raggiunte dal laboratorio Lakeland
nel 1966. Nelle esperienze condotte su un grande numero di conigli, Henry Cob-
ble ed il dott. Mertin Grossman, patologi, non hanno trovato tossicità presente
in nessuno degli organi vitali, neanche nel tessuto muscolare o sulla pelle delle
cavie. Ci sono state alcune perdite di peso nei conigli che avevano ingerito delle
dosi di Aloe, ma questo è stato attribuito ad una mancanza “normale” di elementi
nutritivi della dieta. E anche in dosi estremamente alte (più di 20 g al chilo) la
tossicità era insignificante.
Nel 1968 queste esperienze sono state ripetute su ampia scala dal Laborato-
rio Hazelton di Falls Church, Virginia. Sotto la direzione di William M, Busey,
M.D., patologo, le esperienze con ID50 sono state condotte sugli animalicavie,
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con ingenti somministrazioni orali a carico dei topi e degli otto cani, ed ingente
somministrazione dermica sul gruppo di topi bianchi.
Tutti questi animali sono stati esposti a dosi estremamente elevate per un pe-
riodo di 14 giorni. I risultati, ancora una volta, sono stati eccellenti. Le valutazioni
fatte dal dott. Busey furono le seguenti:
I topi sono stati tenuti sotto osservazione per quanto riguarda l’incidenza del-
la mortalità e gli effetti tossici dopo 14 giorni. L’ingente dose orale di LD50
somministrata era superiore a 21,5 g/kg (dose estremamente alta).
Dosi orali uniche del gel stabilizzato di Aloe Vera furono somministrate tra-
mite un tubetto stomacale a quattro gruppi di cani bastardi, un maschio ed una
femmina in ogni gruppo. Non si è verificato nessun decesso 14 giorni dopo la
dose; perciò la dose orale tollerata dai cani potrebbe superare i 31,6 g/kg rispetto
al peso corporeo.
Il gel stabilizzato dell’Aloe Vera è stato anche analizzato in casi di irradiazioni
dermiche e per la sua tossicità in un arco di tempo di 24 ore di applicazioni sul-
l’addome (raschiata la pelle) dei topi bianchi. Non si è verificato nessun decesso.
L’ingente dose di LD50 è, quindi, più grande di 10 g/kg rispetto al peso corporeo.
Le irritazioni dermiche furono minime.
Esistono anche delle ricerche convincenti sulle capacità curative, in forma di
registri batteriologici, e storie di casi medici recenti.
Come ultimo riferimento estratto da “La Guarigione Silenziosa” sulla tossi-
cità dell’aloe, trascriviamo la pag.92 sotto il titolo “Riassunto”: Â ≪ A partire dai
nostri registri tossicologici, affermiamo che l’Aloe Vera non produce effetti col-
laterali nell’organismo umano. Inoltre, centinaia di registri medici, realizzati su
migliaia di casi confermeranno, ancora una volta, questa mancanza di tossicità
nelle applicazioni in situ ≫ .
Rileggendo la seconda opera citata “Aloe Mito, Magia, Medicina”, di Odus
M. Hennessee Bill R. Cook, affrontiamo nuove testimonianze sull’argomento. A
pag.11 troviamo un riassunto sulle caratteristiche della pianta; vale la pena di
richiamare l’attenzione sul contenuto della buccia dell’aloe: Â ≪ Studi scientifici
hanno provato che l’uso più efficace dell’Aloe Vera proviene da una miscela bi-
lanciata di questi tre elementi. Il gel assume il suo ruolo quando viene miscelato
adeguatamente al succo, ma possiede scarso valore quando è da solo.
La linfa contiene la maggiore parte degli agenti medicinali ed è molto di
più di un lassativo o di un trattamento per piccoli problemi della pelle. Alcuni so-
no convinti che la buccia più esterna non abbia alcuna virtù curativa, nonostante
essa contenga molti elementi nutritivi, presenti nella linfa e nel gel. Studi poste-
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riori hanno dimostrato che la buccia non è dannosa né pericolosa, come hanno
dichiarato molte persone. La logica suggerisce che l’utilizzo della intera foglia è
la cosa migliore ≫ .
Possiamo trovare una veemente difesa delle qualità terapeutiche della pianta
in una lunga citazione a pag.56. Eccola: Â ≪ Malgrado l’uso della linfa come
agente guaritore in antiche ricette, quasi tutti i divulgatori dichiaravano che la
linfa non soltanto causava reazioni allergiche, ma anche che era pericolosa e che,
quindi, non poteva essere usata nei prodotti a base di Aloe Vera. Per vendere i loro
prodotti avevano creato il mito che solo il gel fosse l’agente di scelta, sostenendo
tale idea con la diffusione della voce non corrispondente alla realtà che gli studi
moderni dimostravano che la linfa era tossica per il tessuto umano e che provocava
reazioni allergiche. In totale contrasto con questa dichiarazione, tutti gli studi
pubblicati sulla tossicità dimostrano invece che l’effetto tossico dell’Aloe è
inesistente o quasi e che non provoca allergie. Forse i divulgatori hanno le
idee un po’ confuse avendo conoscenze superficiali della chimica dell’Aloe. Per
citare soltanto un esempio di questa possibile mancanza di reale conoscenza, si
deve ricordare che la linfa è scientificamente conosciuta come un antrachinone
glucosico. Secondo l’index della Merck, un’antrachinone è una sostanza sintetica
usata nella produzione di tinture, che hanno una tossicità generalizzata e possano
provocare irritazioni della pelle o eruzioni cutanee.
Pertanto, un’informazione incompleta senza termini di confronto, che si ba-
si su questa definizione degli antrachinoni sintetici, può portare alla conclusione
erronea che la linfa, “per coincidenza ancora usata come tintura”, sia tossica, pro-
vochi eruzioni cutanee o reazioni allergiche. Forse un’altra fonte di quest’idea,
della tossicità o velenosità della pianta, è l’Enciclopedia Russa, che dichiara che
una certa specie di Aloe che cresce in Russia è apparentemente velenosa. Tuttavia
tale specie non ha nessun rapporto con l’Aloe Vera. Potremmo continuare a citare
diversi casi di convinzioni erronee riguardo l’Aloe Vera, che sono stati ripetuti
senza sosta da persone non informate. Spesso delle convinzioni specifiche posso-
no avere un rapporto con la fonte di tale idee. Ulteriori descrizioni semplicemente
hanno riportato l’errore originale, senza aver la cura di provare la validità di quello
che stavano ripetendo. Cosı̀ la confusione è aumentata. ≫
A pag.59 si dice che la pianta nel suo insieme ha poteri curativi e non un suo
elemento isolato: Â ≪ Molti ricercatori hanno proposto un possibile rapporto di
sinergia tra tutte le sostanze contenute nella pianta dell’Aloe Vera. Sinergismo
significa la capacità di tutti i componenti fisici e chimici della pianta di funzionare
insieme, al fine di portare un beneficio più grande di quello apportato dai singoli
elementi individualmente. Se questa teoria è corretta, si può spiegare il fatto che
l’Aloe non sia tossica nè presenti effetti allergici, sebbene contenga agenti che,
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isolati o da soli, possono causare effetti tossici e allergici ≫ .
A pag.61 spiega che l’aloe agisce senza causare danni perché i suoi compo-
nenti sono saggiamente distribuiti: Â ≪ Dopo aver constatato i risultati di questa
ricerca (realizzata presso il Centro Ustionati – Università di Chicago, 1982) si può
postulare che l’Aloe Vera funzioni senza causare effetti tossici o allergici, perché
i suoi elementi nutritivi e l’acqua in essa contenuta fanno da effetto tampone.
Gli elementi nutritivi sono necessari anche alla crescita del tessuto e alla
sua funzionalità. La pianta controlla (o elimina) infezioni per mezzo dei suoi
agenti antisettici naturali – zolfo, fenoli, lupeol, acido salicilico, acido cinnamo-
nico e urea nitrogenata. Controlla le infiammazioni con i suoi acidi grassi an-
tinfiammatori, che sono il colesterolo, il campesterolo, il Bsistosterol. Limita o
attenua il dolore grazie al suo contenuto di lupeol, acido salicilico e magnesio.
Agendo insieme tali elementi e gli altri componenti delle foglie si verifica quel
rapporto sinergetico. In questo modo abbiamo una spiegazione ragionevole delle
numerose relazioni riguardanti il fatto che l’Aloe elimina molte infezioni interne
ed esterne, e riduce con grande efficacia il dolore. La chimica spiega la capacità
dell’Aloe di funzionare come un trattamento efficace nelle scottature, tagli ed
abrasioni, cosı̀ come nei trattamenti di malattie infiammatorie come la febbre
reumatica, artrite di tutti i tipi, malattie della pelle, bocca, esofago, stomaco,
intestino, colon e altri organi interni quali i reni, milza, pancreas e fegato. È
importante ricordare che gli agenti antinfiammatori e antibatterici si trovano nella
linfa e nella buccia delle piante, non nel gel. Allo stesso tempo non si deve dimen-
ticare che gli elementi nutritivi fondamentali e altri agenti sono largamente diffusi
per tutta la pianta linfa, gel e buccia e circa il 98% dell’acqua è nel gel. Tali cono-
scenze aiuterebbero a porre fine alle chiacchiere pseudo-scientifiche, specialmente
alla convinzione che il gel della pianta sia l’unico responsabile delle capacità cu-
rative dell’Aloe Vera. Il gel è importante come agente tampone. Perciò la teoria di
un rapporto di sinergismo è quella appoggiata sia dalla Scienza, sia dalla Storia.
Nella mia ricerca della verità, dispongo di una spiegazione chimica della capa-
cità dell’Aloe Vera di guarire, controllare o eliminare un gran numero di malattie
causate da microbi, di calmare o eliminare il dolore e di contenere le infiamma-
zioni. Sappiamo, in quanto è stato affermato ripetutamente, che la pianta possiede
tutte queste capacità e molte di più. Tuttavia non parleremo ancora della capacità
dell’Aloe di eliminare l’acqua dai tessuti, di aiutare la digestione, di equili-
brare l’acidità del corpo, di eliminare o ridurre visibilmente cicatrici, di rige-
nerare follicoli piliferi, di rinnovare pelli danneggiate, di restituire un colore
sano e di offrire tanti altri benefici, che saranno esplorati non appena passeremo
dalla teoria alla pratica ≫ .
A pag.65, cap.IX, il tema specifico è la Tossicologia. Forse sarebbe utile tra-
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scriverlo “ipsis litteris”, ma è un po’ lungo. Ho cercato di fare un riassunto. Subito
all’inizio dice: Â ≪ Nell’opera “O superfaturamento do Aloe Vera”, F.D.A. presen-
ta un problema irrisolto laddove l’autore dell’articolo dichiara che, se il succo
dell’Aloe Vera viene ingerito, può essere tossico. Allo stesso tempo l’autore di-
chiara che, in uno studio fatto nel 1974, ha dimostrato che il succo dell’Aloe Vera
non era tossico per i topi. Infatti, dopo aver studiato attentamente la letteratura in
relazione alla possibile tossicità dell’Aloe Vera, egli dimostra che l’Aloe Vera non
soltanto non è tossica, ma veramente promuove la rigenerazione dei tessuti. Stra-
namente nel 1959 lo stesso F.D.A. ha concluso che l’Aloe Vera non era tossica. O
almeno questa è l’impressione lasciata da Gunnar Gjerstad e T.D. Riner nell’ar-
ticolo “Stato attuale dell’aloe come panacea”. Gjerstad e Riner hanno rivisto dei
dati di E. P. Pendergrass, riguardanti l’efficienza dell’Aloe Vera nel trattamento di
scottature da raggi X e altre forme di radiazioni, ed hanno ammesso che la pomata
di Aloe usata da Pendergrass rigenerava i tessuti della pelle.
La parte seguente del capitolo si proporrà di rispondere alla questione: l’Aloe
Vera è tossica? Provoca necrosi o rigenera i tessuti? Nonostante sia assolutamente
chiaro che l’Aloe Vera guarisce e rigenera i tessuti, il dubbio persiste nelle per-
sone che necessitano di altre prove di esiti positivi. In altre parole, gli increduli
vogliono che siano fatti degli studi specifici che dimostrino che l’Aloe non è no-
civa ai tessuti e li rigenera. Tale studio è stato pubblicato dai Laboratori Hazleton
Inc., una sussidiaria del TRW, di Falls Church, V.A., nel gennaio 1969. L’indice
di tossicità è stato osservato nel suo lavoro “Applicazioni dermiche fatte su conigli
per 13 giorni con Gel d’Aloe Vera stabilizzato – Relazione Finale”. I ricercato-
ri della Hazleton hanno concluso che le applicazioni ripetute dell’Aloe Vera non
causavano cambiamenti istopatologici in nessun dei tessuti esaminati e neanche
nel fegato, nei reni o sulla pelle dei conigli bianchi ≫ .
Vediamo l’articolo di R.R. Zimmermann, 1969, “Gli effetti del prednisolone e
dell’indometacina e del gel dell’Aloe Vera nella cultura delle cellule dei tessuti”,
presso il Federal Dental Services. Zimmermann, dopo aver utilizzato l’Aloe Vera
in varie concentrazioni, ha determinato che essa era meno tossica del prednisolone
o dell’indometacina, quando è stata testata nel tipo Grey di cellule He La e nei
fibroblasti del rene del coniglio. È importante osservare che questo studio ha
concluso che l’Aloe Vera ha fatto vivere le cellule studiate due terzi in più di
quello che normalmente ci si sarebbe aspettati.
Cosı̀ non soltanto l’Aloe Vera non uccide le cellule, ma “le stimola a vivere in
una condizione sana per un lungo periodo”. Per concludere quest’argomento della
tossicità dell’aloe, riferiamo quello che un dentista mette in atto nella sua pro-
fessione. Controllate l’argomento a pag.84: “Il dott. Wolfe consiglia di usare
il gel attorno alle corone permanenti e lungo i margini della gengiva attorno
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YDI CANCRO SI PUÒ GUARIRE
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a queste corone con un leggero massaggio con le dita. Riguardo agli studi di
periodontoiatria il dott. Wolfe dichiara: “In una gengivite con necrosi ulcerativa
acuta, l’obiettivo è quello di rimuovere i sintomi, affinché si possa realizzare una
completa pulizia. Di solito la prima visita consiste nella rimozione del tartaro.
Dopo l’igiene orale è consigliato al paziente di applicare l’Aloe Vera il più spesso
possibile sulle parti interessate con uno stimolatore interdentale o siringa di irri-
gazione. Per l’uso endodontico il dott. Wolfe ha dichiarato che l’Aloe Vera è
efficace come un lubrificatore di canali. Prima di iniettare dentro i canali spiega:
 ≪ Inietto una piccola quantità di Aloe Vera nella lima per la pulizia dei canali.
Non mi preoccupo se un po’ del gel oltrepassi l’apice, perché le ricerche hanno
rivelato che l’Aloe Vera non è tossica e rigenera il tessuto cellulare ≫ .
L’ideale sarebbe riportare il contenuto di tutti e due i libri, perché insieme
costituiscono una enciclopedia sull’aloe. Per concludere questo capitolo ho scelto
alcuni passi più pratici.
1. “Esiste la convinzione che la pianta dell’Aloe Vera non abbia alcuna virtù
curativa, finché le sue foglie non diventano grandi (più di una libbra, 454
g) e non hanno tra i due e i quattro anni. Ma quest’idea crolla davanti al
fatto che anche le piante con foglie piccole (3 o 4 once, più o meno 70 g),
coltivate sulla finestra di casa, danno benefici straordinari.
D’altra parte, un germoglio che cresce dalla radice della pianta madre, co-
mincia a produrre la linfa in poche settimane; ecco perchè gli animali do-
mestici, specialmente i gatti, mangiano il germoglio appena spuntato. Non
è l’età della pianta che la rende migliore, tuttavia le foglie grandi sono im-
portanti per il successo del produttore commerciale”. Come si può dedurre,
anche la foglia giovane è utile, perché contiene già le proprietà della pianta.
2. “Ad esempio, il Papyrus Ebbers dice che l’Aloe era usata come prodotto
di bellezza da uomini e da donne in uguale maniera, internamente ed
esternamente, per fare risaltare la bellezza e la buona salute, dentro e
fuori. I prodotti di bellezza nei tempi antichi erano espressione dell’idea
che la salute e la bellezza andavano a braccetto. “La salute e la bellezza
rappresentavano un dono che poteva essere ricercato da uomini e donne
tenaci.
3. “Soltanto quando ho letto qualcosa sull’Aloe Vera e l’ho provata, nel 1973,
realmente ho potuto trovare un sollievo per i miei problemi di pelle, usando
un prodotto “jelly” basato sull’Aloe, che era una combinazione della linfa
e del gel. Purtroppo a quell’epoca non sapevo che l’Aloe potesse essere
impiegata internamente; credevo all’errata convinzione generale secondo la
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quale la linfa era un veleno. Ho cominciato ad assumere l’Aloe Vera di alta
qualità al 100% soltanto da sei anni, quando ho cominciato a studiare se-
riamente le risultanze storiche e scientifiche riguardo la pianta. Sapevo che
l’Aloe era un prodotto genuino, perché io stesso l’avevo preparato. Per mia
sorpresa e gioia, le mie allergie sparirono completamente subito dopo
aver iniziato a prenderla regolarmente.
Mi sono accorto che se non la consumavo regolarmente, le allergie ritor-
navano; allora ho cominciato a fare degli esperimenti. Tra gennaio e giugno
1984 io prendevo l’aloe per periodi regolari di due settimane. Ho scoperto
che quando assumevo il prodotto giornalmente, le mie allergie scompari-
vano, e quando smettevo di prenderlo, ritornavano. Sebbene non avessi
completato la mia ricerca, per scoprire perché l’Aloe funzionasse, personal-
mente ho sperimentato i suoi benefici e giacché non volevo che ritornassero
le allergie, ho cominciato a prendere l’Aloe tutti i giorni, e lo faccio tut-
tora. Oggi so di non aver nessuna allergia, ma so anche per esperienza
che se smetto di prendere l’Aloe i sintomi ricompariranno. Oltretutto la
mia dermatite topica cronica è sparita completamente. Ma l’Aloe ha
fatto molto di più che guarire le mie allergie. Assumendola tutti i giorni,
ho eliminato completamente l’indigestione cronica, che mi causava stipsi e
infezioni ai reni. Adesso mi sono liberato completamente dalle emorroidi e
credo che questo sia dovuto alle applicazioni sistematiche della pomata di
Aloe e anche al fatto che ho una digestione e un’evacuazione più regolari. Il
mio livello di colesterolo è dimezzato, anche se credo che questo sia dovuto
al cambiamento della dieta. Ho potuto verificare che l’assunzione dell’A-
loe calma il dolore e attenua lo sviluppo dell’artrite alle mie ginocchia e
alle caviglie, artrite dovuta a contusioni per incidenti accadutimi quando
praticavo dello sport e che mi hanno portato a quattro interventi chirurgici
importanti (da giovane). E vero che ho smesso di avere dolori alle gambe
e questi non sono più tornati da quando ho cominciato ad assumere l’Aloe
tutti i giorni. L’Aloe ha incrementato le mie energie e devo aggiungere
che durante gli ultimi cinque anni non ho preso nessun raffreddore,
influenza o qualsiasi altro tipo d’infezione, mentre i miei amici soffrono
continuamente di tali problemi. Potrei continuare ma penso che tu ne sappia
già abbastanza.
Sarebbe necessaria una testimonianza più completa? L’Aloe ha dato buoni
risultati con tutte le malattie sopracitate. È crollato un altro tabù: si può as-
sumere l’aloe senza interruzione, confermando cosı̀ l’ipotesi che il grado
di tossicità è veramente insignificante. . .
4. “Per favore, fai particolare attenzione al fatto che nella descrizione prece-
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www.edpdf.it. . . come una foglia nel vento. . .
YDI CANCRO SI PUÒ GUARIRE
91
dente abbiamo detto che il reverendo Thompson era sotto controllo medico
durante il ciclo di trattamento a casa (dopo aver sostenuto più di 22 inter-
venti chirurgici sulla pelle a causa di scottature alle gambe dovute all’esplo-
sione di un contenitore di benzina) con la pomata di Aloe e che un secondo
medico l’aveva esaminato per confermare che le ferite erano guarite. Il non
curarsi con la medicina moderna può sembrare un atto di ignoranza da parte
nostra. Il mettere in risalto che il corpo del paziente appartiene interamen-
te a lui e non al medico è sicuramente un vantaggio. La semplice verità è
che in passato i pazienti avevano la tendenza a dipendere notevolmente dai
medici. Ovviamente lo specialista è la prima autorità che dovrebbe essere
consultata in caso di malattia o di lesioni. E se dopo anni di cura la soffe-
renza continua o si è migliorati poco o niente? Ci sembra ovvio che in tale
situazione l’individuo abbia il diritto di cercare sollievo in metodi alterna-
tivi ≫ . C’è molta saggezza nelle righe appena citate. Un’altra cosa è fare
come tanti brasiliani fanno, cioè medicarsi da soli, o rivolgersi al medico
per un semplice e innocente raffreddore. . .
5. “Anch’io ho assistito a guarigioni fatte con l’Aloe in modo prodigioso.
Probabilmente l’esempio più spettacolare è quello di un commerciante del
luogo abbastanza rispettato, Lyle Ball.
Nel febbraio 1988, Lyle si sottopose ad un trattamento radicale contro il
cancro della pelle, a tutte e due le braccia, cominciando dal gomito fino al
dorso della mano. La cura è stata fatta per un periodo da due a tre settima-
ne e trattava con prodotti chimici le scottature dovute al cancro. Inutile dire
che aveva forti dolori dopo tale cura. Il suo dottore gli ha dato un analgesico
e pomate topiche, ma Lyle diceva che non funzionavano. Sua moglie, che
sapeva qualcosa dell’Aloe Vera, gli ha suggerito di assumerla, per calmare
il dolore e facilitare la guarigione dalle scottature. Dopo circa 48 ore dal-
l’ultima chemioterapia, Lyle ha cominciato ad usare una combinazione
di pomata di Aloe concentrata insieme ad uno spray di gel concentrato
di Aloe. Ha detto che voleva sconfiggere principalmente il dolore. Questo
è diminuito quasi subito dopo l’uso della pomata e dello spray, e dopo una
settimana il dolore era scomparso. Come si vede dalle foto (ci sono nel libro
e sono anche a colori!) le scottature sulle braccia del sig. Ball erano gua-
rite completamente in 11 giorni (dal 18 al 29 febbraio 1988). Ora mentre
scrivo, la pelle delle due braccia e delle mani del sig. Lyle è completamen-
te guarita e presenta poche cicatrici”. Storie come queste coinvolgono le
persone che utilizzano l’Aloe per guarire i loro mali.
Riassumendo, possiamo concludere ringraziando Dio per questa pianta stu-
penda che ha posto in natura, a disposizione dei più poveri ma anche dei più
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YDI CANCRO SI PUÒ GUARIRE
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potenti, quando non dimostrano totale chiusura di fronte ad argomenti di que-
sto genere, per arroganza o testardaggine. Che Dio generosamente apra le loro
menti. . .
Se qualcuno temesse di essere allergico all’Aloe (caso rarissimo!), può fare il
test su di sè, a casa. Basta tagliare due centimetri della foglia dell’Aloe e applicarla
sulla pelle posta dietro l’orecchio o sotto l’ascella per due minuti circa. Se la parte
in cui è stata fatta l’applicazione provoca prurito o si è infiammata, la persona è
allergica all’Aloe, sia per l’utilizzo dell’aloe naturale, che per altri prodotti trattati
industrialmente.
Ripeto, comunque, che questa possibilità è molto rara.
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YCapitolo 10
L’ALOE E L’AIDS
Gli studi realizzati dieci anni fa da Bill Mc Analley dimostrano che è stato isolato
un altro polisaccaride carrisyn; uno studio canadese lo identifica come Aceman-
nan, adatto all’azione anti virale. La sostanza è brevettata dai laboratori Carring-
ton. Esistono prove cliniche che ne dimostrano l’efficacia come stimolo al sistema
immunologico in pazienti affetti da Aids, impedendo che il virus HIV sı̀ espanda.
Discuteremo queste scoperte insieme al lettore.
Al mio ritorno dal Medio Oriente e dall’Europa, nell’agosto del 1995, mi ca-
pitano in mano “La Guarigione Silenziosa”, uno studio moderno dell’Aloe Vera
di Bill C. Coats, R.Ph con Robert Ahola, in una traduzione particolare sponsoriz-
zata da Toho Cosmetic, e “Aloe – Mito, Magia, Medicina”, “Aloe Vera attraverso
il Tempo”, di Odus M. Hennessee Bill R. Cook, gli studi più completi che avevo
letto fino ad allora sull’aloe impiegata su persone ed animali, nell’arco di 20 anni
di esperienza da parte degli autori. Sembra incredibile, ma leggendo questi testi
mi sentivo a casa mia, giacché una simile esperienza l’avevo fatta anch’io, mutatis
mutandis, soprattutto con le persone, meno con gli animali.
Specificamente sull’Aids, “Aloe – Mito, Magia, Medicina” presenta il testo:
“Aids – una nuova frontiera nella ricerca”, pag.91. Per la sua importanza e la sua
chiarezza, trascriviamo tutto il passo. La sua lettura dimostra che negli Stati Uniti
l’aloe già veniva applicata nelle persone affette da Aids, a nostra insaputa e con
gli stessi effetti che raggiungevamo noi. Ecco il testo:
 ≪ Dal 1987 è cosa normale venire a sapere dalle vittime dell’Aids nella zona
di Dallas-Fort Worth, che il succo dell’Aloe o una droga (polimanoacetato), de-
rivata da essa, aveva procurato un sollievo pari ai sintomi della malattia e aveva
protetto i portatori del virus, che però non manifestavano nessuno dei sintomi
dell’Aids atti a sviluppare la malattia.
93DI CANCRO SI PUÒ GUARIRE
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Il lavoro è stato svolto presso il Centro Medico di Dallas-Fort Worth, Grand
Praire, Texas, e, a causa dello status dei medici coinvolti, viene considerato im-
portante; sarebbe un atto di negligenza non relazionare i risultati ottenuti fino
adesso.
È molto importante capire che tale ricerca non dimostra che l’Aloe Vera porti
ad una guarigione dall’Aids. Essa invece rivela che in tutti i casi esaminati sono
stati ottenuti eccellenti risultati, e che nella maggior parte dei tests l’Aloe Vera
ha impedito lo sviluppo della malattia. In altre parole, l’Aloe Vera non porta ad
una guarigione dall’Aids, ma è un trattamento molto efficace.
Questa premessa è stata presentata per la prima volta in un articolo: “La droga
dell’aloe può sostituire lo AZT senza pericolo di tossicità”, nel Medical World
News, edizione del dicembre 1987.
L’arti colo si riferiva al lavoro di ricerca del dott. H. Reg. McDaniel. Secondo
lui, Â ≪ una sostanza contenuta nella pianta dell’Aloe preannuncia la possibilità di
rafforzare il sistema immunitario dei malati di Aids e di bloccare l’espansione del
virus della immunodeficienza umana senza effetti tossici collaterali ≫ .
I risultati dello studio del dott. McDaniel hanno dimostrato che i sintomi ma-
nifestati da diciassette malati di Aids si sono significativamente ridotti quando
sono stati somministrati 1.000 mg al giorno della droga per una durata di tre mesi.
Dopo questo periodo, sei malati con la malattia in fase avanzata avevano avuto
un miglioramento del 20% dei sintomi, mentre i pazienti meno seriamente malati
hanno riscontrato miglioramenti per una media del 71% circa. Il dott. Mc Daniel
ha anche esposto i risultati della sua ricerca nell’incontro combinato fra la Società
Americana di Patologi Clinici e il Collegio di Patologi Americani.
Lui dice che: Â ≪ Febbre e manifestazioni di sudore notturno, diarrea e infe-
zioni generiche sono state eliminate e si sono verificati significativi miglioramenti
in tutti i pazienti, con un calo corrispondente nelle culture di cellule dell’HIV
positivo e un calo dei livelli dell’antigeno principale dell’HIV”.
La massa di eritrociti è aumentata tranne in un paziente, e dodici di loro, ini-
zialmente leucopenici, hanno avuto un leggero aumento nel conteggio dei globuli
bianchi dopo la cura.
Nessun effetto tossico è stato osservato in ventinove pazienti che hanno rice-
vuto la droga sperimentale.
È dunque chiaro che il succo dell’Aloe di buona qualità può attenuare i sin-
tomi dell’Aids. Questo non ci sorprende, dato che la droga (polimanoacetato) è
prodotta dalla pianta e dev’essere presente nel succo.
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YDI CANCRO SI PUÒ GUARIRE
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L’articolo di Irwin Frank, pubblicato martedı̀ 12 luglio 1988 sul Dallas Times
Herald, cita il dott. Terry Pulse dicendo  ≪ che 580 g (20 once) del succo di Aloe
Vera, con la droga stabilizzata nell’Aloe, sono state somministrate oralmente a 69
malati di Aids ≫ . (Apparentemente il dott. Irwin vuole dire succo d’Aloe Vera
stabilizzato).
Stando all’articolo, Pulse riferisce che i malati, trattati con la droga, veni-
vano classificati come quelli che  ≪ mai avrebbero avuto dei miglioramenti né
si sarebbero ristabiliti ≫ , ma che seguendo la cura sarebbero stati in grado di
 ≪ riprendere il lavoro normale ≫ . L’articolo ha citato le parole di Pulse secon-
do cui  ≪ tali malati hanno ricuperato le loro energie, essendo scomparsi quasi
completamente i sintomi e questo è successo nell’81% dei malati sottoposti alla
droga ≫ .
Aggiunge che tali pazienti con il virus dell’Aids, che non hanno manifestato
nessun sintomo della malattia, non ne hanno manifestati mentre assumevano la
droga derivata dalla pianta di Aloe Vera.
 ≪ Prima un paziente assume la droga, prima si ristabilirà ≫ , afferma Pulse.
I suoi pazienti hanno assunto 580 gr (20 once) del liquido al giorno, Â ≪ e li ho
mantenuti in vita cosı̀ per tanto tempo. Ne ho mantenuto alcuni per più di due
anni ≫ .
 ≪ Abbiamo avuto dei morti – continua lui – ma la morte di questi pazienti
può essere attribuita alla chemioterapia per cancro alla pelle o altro, oppure all’as-
sunzione di altre droghe in combinazione che hanno paralizzato il loro sistema
immunitario, come l’AZTÂ ≫ .
Quando abbiamo chiesto quale significato potessero avere i suoi studi e il suo
trattamento per la cura o la guarigione dell’Aids, Pulse ha risposto: Â ≪ Dimo-
strano che finché non ci sarà un proiettile magico, questa soluzione è provvisoria
e allunga la vita (ai malati di Aids) per un prezzo molto basso rispetto al costo
dell’AZTÂ ≫ .
Dopo aver letto questo articolo, siamo riusciti ad ottenere copie dei dati rea-
li della ricerca pubblicata dal dott. Pulse insieme ai suoi collaboratori, H.R.
McDaniel e T. Reg. Watson, tutti del Centro Medico di Dallas-Fort Worth.
Le informazione date da Pulse sono state verificate per eliminare le confusioni
relative a quello che esattamente era stato usato nello studio, se il prodotto era il
succo dell’Aloe Vera o droga, o tutti e due, e in quale percentuale.
A partire da questi dati e da un’ulteriore indagine, sembra che il succo del-
l’Aloe Vera, al suo stato naturale, sia ugualmente un trattamento efficace contro
l’Aids cosı̀ come lo è la droga stabilizzata a freddo, un suo derivato. Naturalmente
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YDI CANCRO SI PUÒ GUARIRE
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qualsiasi malato di Aids che consideri l’Aloe Vera un aiuto alla sua condizione,
dovrebbe essere molto prudente nel comprare un succo con il 100% di Aloe Vera
e, come abbiamo ribadito spesso, verificare che non somigli in niente all’acqua.
La vera Aloe, lo ripetiamo, ha un colore ambra ed ha un gusto amaro ≫ .
Provate ad immaginare la mia sorpresa di fronte ad un articolo di questo ge-
nere! In altre parole confermava o dava un fondamento alla mia pratica di anni.
Tale articolo mi ha dato grande sicurezza in quello che, fino ad allora, avevo pra-
ticato in modo artigianale, senza una sicurezza basata su esperienze altrui, spinto
soltanto dalla buona volontà di aiutare le persone angosciate. . .
Quasi per caso ho aiutato dei malati di Aids, nel senso che le persone coin-
volte nel problema mi chiamavano, perché avevano saputo dei casi di guarigione
dal cancro. Â ≪ Se l’Aloe ha dato buoni risultati con il cancro – pensavano – non
potrebbe essere di aiuto nella cura dell’Aids?! ≫ Io per parte mia facevo il ragio-
namento contrario:  ≪ se l’aloe ha guarito da tumori, perché non l’Aids? ≫ . Qui
di seguito sono descritti alcuni casi di persone che hanno cercato il mio aiuto.
Sempre usando la ricetta qui proposta, ho aiutato un musulmano ventenne, di
Ramallah, dintorni di Gerusalemme.
Sempre e soltanto ho usato l’aloe al suo stato naturale, raccolta dalla pianta e
poi preparata, non facendo mai ricorso al processo di stabilizzazione che, d’altra
parte, non conoscevo.
Bisogna dire che la prima volta il ragazzo viene da me in carrozzella, accom-
pagnato dai famigliari, in uno stato disastroso; la seconda volta venne da solo,
con le proprie gambe. La gioia della famiglia nel rivedermi è stata immensa: mi
hanno chiesto il permesso, proprio lı̀, di pregare Allah, con i volti verso Mecca e
inginocchiandosi con riverenza, secondo le usanze dell’Islam. Come sarà finito il
caso di Alex? Vivrà ancora?
Vincenzo M. di Lascari – Palermo – Italia, dopo aver preso tre barattoli del
preparato, è stato assunto come infermiere presso un ospedale a Palermo. Se il vi-
rus non fosse stato bloccato, nessun primario, nel pieno delle sue facoltà, avrebbe
assunto un portatore di virus HIV come infermiere, ossia, una persona che assiste
un malato essendo in costante pericolo di trasmettere la malattia. Ho trovato Vin-
cenzo a Palermo nel maggio 1995, al lavoro. Apparentemente si presentava come
un ragazzo della sua età. A prima vista nessuno poteva mai immaginare che si
trattava di un malato di Aids.
Eagle, malata di Aids, di Cagliari, Sardegna, Italia, aveva mantenuto contatti
telefonici con Betlemme e riceveva le indicazioni adeguate. Dopo tre o quattro
barattoli del preparato, ha fatto degli esami a Torino, drive il dott. Maurizio
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YDI CANCRO SI PUÒ GUARIRE
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Grandi “l’ha rivoltata come un calzino”, ossia, l’ha visitata dentro e fuori. Nella
prima visita i valori erano vicini a 500. Nella seconda, erano saliti a 700. Eagle,
è chiaro, continuava ad assumere la pozione. A metà giugno, quando ho visitato
l’isola, Eagle si è presentata a me, non più tramite il telefono, ma di persona.
Si tratta di una bellissima ragazza, forte, con un bel colorito sulle guance. Non
potevo mai immaginare di trovarmi davanti ad una malata di Aids. Mi ha riferito
che i valori avevano raggiunto 1000, numero considerato tollerabile, nella norma.
Dio mio, come vibrava! . . . Che voglia di vivere! Che gioia per la sua vittoria fin
qui!. . .
Forse il caso più clamoroso riguardo l’Aids è il caso della dott.ssa. Cristina
Sannia, di Cagliari, Sardegna, Italia. Questo medico, di origine greco-ortodossa,
dopo aver finito il suo lavoro all’ospedale prende il suo fuoristrada e percorre
l’isola alla ricerca dell’aloe, abbondante nella regione, con il quale cura i qua-
si tre mila malati di Aids dell’isola; compie questo lavoro come volontaria. Per
suo tramite lei ha preso parte ad una conferenza presso l’anfiteatro del Comune
di Sinnai, presso Cagliari. In quella occasione la dottoressa ha parlato degli “ec-
cellenti risultati” ottenuti con i suoi pazienti grazie alla mia ricetta. Ha detto che
di solito dopo aver assunto tre barattoli, i malati ritornavano alla vita nor-
male. Con lo stomaco a posto, con più appetito, con un colore più sano, con
il fegato messo a posto, la persona riprende la sua vita, molte volte riprendendo
integralmente le sue attività.
Dopo due mesi dal mio ritorno in patria, più precisamente dopo una serie di
interviste rilasciate ai mass media, iniziate con l’intervista concessa alla Radio
Guaı́ba il 2 settembre 1995 (condotta dal medico e giornalista dott. Abraào Wino-
gron, nel suo tradizionale programma “Medicina e Salute”, con grande audience,
avendo come interlocutore il dott. Sergio Reutmann), ho cominciato a trascrivere
una lunga lista di telefonate, circa una ventina, provenienti nella maggior parte da
Porto Alegre, con le quali venivo informato sullo stato di salute dei portatori del
virus dell’Aids: migliore disposizione generale, più appetito, forza per cammina-
re, colorito sulle guance, ecc. . . In una parola, dopo due o tre dosi si è costatato
un notevole miglioramento.
Concludendo questo capitolo, mi piacerebbe ribadire: che nessuno si illuda!
L’Aloe non guarisce né elimina il virus HIV. Soltanto impedisce che si espan-
da, cosa importante di fronte alla gravità del male. Nel caso del cancro, l’aloe
guarisce sicuramente, rinnovando tutto l’arsenale delle cellule compromesse, in
una vera rigenerazione del sistema immunologico indebolito, materia di capito-
lo a parte in questo libretto. Purtroppo non succede lo stesso con l’Aids: l’Aloe
non guarisce I’Aids. Ad ogni modo è una gioia annunciare che abbiamo una via
d’uscita, per procurare una migliore qualità di vita ai nostri fratelli malati di Aids
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YDI CANCRO SI PUÒ GUARIRE
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per tutto il resto della loro vita, nonostante l’ideale resti comunque l’eliminazio-
ne pura e semplice del virus. Speriamo che Medicina e Scienza insieme arrivino
alla guarigione il prima possibile, visto che le previsioni per i prossimi anni sono
tragiche, di rovina generale nel caso in cui la soluzione non arrivi presto. . .
Come si è potuto osservare dall’articolo sopracitato, l’aloe agisce positivamen-
te sul virus HIV, senza causare effetti collaterali negativi, come nel caso dell’AZT
e altre droghe. L’aloe è a portata di qualsiasi portafoglio, anche del meno for-
nito. Una ricerca realizzata dall’Università di Harvard, Stati Uniti, nel 1993, ha
sollevato il problema se i benefici dell’AZT nella terapia anti-Aids non siano re-
si inutili dagli effetti collaterali, quali anemia, nausea, vomito e stanchezza. Nel
1995, un’altra medicina, chiamata Indinavir o MK639, è riuscita a ridurre fino a
99% la quantità del virus presente nell’organismo, e ancora ha aumentato di 50
volte il numero di CD4, uno dei tipi di cellule di difesa dell’organismo. Siccome
tali droghe sono economicamente accessibili soltanto alle classi privilegiate della
società, ai più poveri non resta che fare ricorso all’aloe, che, risponde bene e ha
due vantaggi: non presenta effetti collaterali negativi ed è a portata di tutti.
Lo stesso si può dire del  ̈cocktail di medicine” recentemente divulgato dal-
la stampa. Oltre gli effetti collaterali, il suo prezzo è di 1.200 dollari americani
al mese per ogni paziente. La ricetta dell’aloe per mal che vada, arriva a costarne
9.
Come si spiega il fatto, che ci sono delle enciclopedie che affermano la tossi-
cità dell’Aloe? Secondo il fitotecnico dr. Aldo Facetti, la tossicità risiederebbe nel
concentrato di Aloe. Per ottenerlo bisogna lasciare in infusione o distillare 30-50
piante, incluse le radici. Allo stato naturale, però, l’Aloe è innoqua come una
piantina di lattuga. A conferma di questa informazione, cadrebbe la teoria che
l’aloe è abortiva; lo stesso per quanto riguarda i pericoli per la cura delle emorroi-
di. (Posso garantire che l’Aloe guarisce l’emorroidi!) Se vuole esserne sicuro e
tranquillo, usi la pianta allo stata naturale; in tale stato essa è innocua. L’adoperi
sempre, chi ha problemi relativi alla salute, sia per problemi interni, che per ferite
esterne.
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YCapitolo 11
A TU PER TU
Monologo di Padre Romano Zago con la Foglia di Aloe – Quasi una Preghiera.
Ogni volta che prepararo un barattolo del preparato di aloe, miele e distillato,
mi avvicino alla pianta da solo, con umiltà. Piano piano, con lo stesso rispetto di
chi vede un pezzo raro, un animale in via d’estinzione od un’opera d’arte.
Mi accosto alla pianta con un coltello affilato, non con l’intenzione di aggre-
dirla, non come un essere superiore o il suo padrone, ma come una creatura uguale
a lei per condizione e livello.
Mi presento alla pianta come essere limitato ed impotente nella speranza e
nella certezza che lei possa aiutarmi a risolvere “l’impasse”. La saluto come si
saluta una persona:
 ≪ Ciao bella! Io non vengo a farti del male. Al contrario, poichè sono al
corrente che tu sei benefica, ti chiedo di prendere quello che il nostro Creatore ha
messo in te. Ne ho bisogno. Tutto quello che Iddio ha creato è buono. Tu sei
l’essenza di Dio, perfetta, bella, armoniosa. Dio ha depositato dentro di te delle
ricche sostanze. Vengo ad approfittarne. Se io non le raccolgo, mai saranno uti-
lizzate per le loro finalità. Tu, come qualsiasi essere vivente, sei nata e cresciuta,
ma morrai, ritornando polvere di quella terra che ti ha formato. Se ti raccolgo,
però, darai tutti i doni che racchiudi in te, e attiverai tutto quanto di buono sai
fare. Permettimi quindi di raccoglierti come faccio con una bella rosa. Soltanto tu
conosci le meraviglie che porti nel tuo interno e provi l’estasi della fecondità ≫ .
Quando prendo in mano la sua foglia con tenerezza, l’accarezzo dall’alto al
basso, facendo scorrere la seghetta delle spine nel palmo della mano come a farle
capire che non è feroce ed aggressiva e le sussurro ancora:
99DI CANCRO SI PUÒ GUARIRE
100
 ≪ Soffrirai un po’, ma non conosco altra forma per prenderti perché tu possa
fare quello per cui fosti creata. Vieni con me, vieni! Ti ho scelta perché so che sei
disposta a mettere in pratica quello che sai. Considerati, ecco, una fortunata. Sı̀,
le tue compagne rimarranno per future necessità, se ci saranno; in caso contrario,
moriranno, e le loro vite saranno state inutili. Come il fiore che fiorisce in piena
foresta amazzonica o l’onda in mezzo all’oceano, senza poter sfruttare per intero
il loro potenziale.
Ti taglierò alcune foglie vicino al tronco, con un colpo di bisturi, affinché tu
non perda nulla della tua essenza, niente del tuo succo straordinario e curativo ≫ .
Con una leggera incisione della lama, stacco la foglia dal tronco in cui stà
attaccata, senza strapparla o dilaniarla o percuoterla.
Pulita dalla polvere e tolte le spine, va unita, con il miele genuino, al distillato
scelto. Il tutto va frullato molto bene.
Sul bicchierone del frullatore, mentre i tre elementi vengono mescolati e tri-
turati, pongo le mani a modo di tappo, come per trasmettere tutta la mia energia
in quel preparato. Quando è pronto, rivolgo alla pianta le mie ultime parole nel-
l’invitarla alla missione che deve compiere, usando la forza vitale che è dentro di
lei.
 ≪ Adesso va e fai quello che sai. In un corpo creato da Dio non può esserci né
malattia e dolore, né discordia e disarmonia. Libera dal male il corpo a te affidato,
mettendo in pratica quello che sai fare.
Ti voglio bene. Sı̀, è vero che ti ho scelta tra tante tue simili. Approfitta
dell’opportunità e compi la missione che il Signore ha programmato nel crearti.
Adesso è venuto il momento dell’estasi. Io so che appena sarà compiuta la tua
missione, mi ringrazierai per l’opportunità che ti è stata data. Anch’io ti sono
molto grato per l’aiuto che darai a quel corpo malato. Scusami e grazie per questo
servizio che sei stata chiamata a fornire, con grande amore. Va e metti in pratica
quello che sai ≫ .
Benedetto sia Dio che con l’aloe e tutta la natura, ci ha dato tante possibilità
di curare le nostre malattie. Guariti, vivete gioiosi una nuova vita di ringrazia-
mento e di lode. Ci sia concesso di scoprire e usare ogni risorsa per il nostro
bene e trascorrere tutto il tempo della nostra vita in una continua azione di grazia!
Amen ≫ .
Padre Romano Zago, O.F.M.
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YDI CANCRO SI PUÒ GUARIRE
101
Se sei affetto da diabete o sospetti che il miele non sia biologico e quindi
possa metterti a disagio, prepara quotidianamente il frullato che ti serve
per quel giorno. Al posto del miele aggiungi frutta, legumi oppure
verdura.
A proposito del miele, ci sono persone allergiche a questo prodotto. In
questo caso, se la persona fosse allergica al miele, potrèbbe essere
colpita da stitichezza. Si evita il problema quando si sostituisce con
una spremuta al posto del miele.
Il miele, se è genuino, non fa male al diabetico. Esiste addirittura
una ricetta per trattare il diabete: un cucchiaino di miele, vecchia
almeno di dieci anni, al mattino a digiuno.
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YCapitolo 12
CONCLUSIONE
In queste modeste pagine hai letto le peripezie della traiettoria di una ricetta, come
fosse una meteora; ricetta semplice, casalinga, economica, che guarisce anche il
cancro.
Abbiamo messo in risalto che si deve dare preferenza all’aloe raccolta a casa,
perché i prodotti industrializzati, sottoposti a processi di stabilizzazione, possono
presentare le loro proprietà curative diminuite. Usa l’aloe di casa tua, quell’orna-
mentale, che è sopra la finestra, la stessa che si usa come tonico per capelli o per
tamponare piccoli tagli o scottature dovute a incidenti domestici. È proprio lei:
usala quando ne hai bisogno. I prodotti industrializzati, oltre ad essere costosi,
grazie all’avidità dei fabbricanti, possono perdere le loro virtù. Segui le indica-
zioni date in questa lettura. Le conoscenze acquisite sono più che sufficienti per
aiutarti in circostanze particolari.
L’assunzione del preparato non presenta controindicazioni. Si discredita l’u-
so dell’aloe perché non avrebbe causato reazione in vitro in laboratorio. Noi ab-
biamo esperienze di reazione in vitro fatte in Brasile e all’estero. Di per se stesse
sono esperienze senza importanza, volte solo a soddisfare una curiosità scientifica.
La Storia della Medicina registra vari casi di sostanze, la cui reazione non è stata
registrata in vitro, ma tali prodotti sono stati commercializzati, grazie alla loro
reazione in natura. Pertanto non soltanto quello che è testato in laboratorio viene
accettato dalla Medicina. La Medicina finisce per adottare tutte le esperienze e
i fatti che, molte volte, verificatisi accidentalmente o casualmente, cominciano a
far parte del patrimonio dell’umanità.
Può spaventare, ad esempio, il fatto che il mio preparato in alcuni casi pro-
vochi la diarrea. E di fatto la provoca. La deve provocare. Fa parte delle previsio-
ni. Il fenomeno si spiega cosı̀: le tossine, depositatesi nell’organismo, trovano
102DI CANCRO SI PUÒ GUARIRE
103
finalmente una via normale di scarico. Un’altra via è l’urina. La terza è l’e-
screzione attraverso i pori. La quarta, il vomito. È tutto naturale. È la saggezza
dell’organismo che cerca di purificarsi. Quando compare tale sintomo, i presun-
ti intenditori danno l’allarme:  ≪ Diarrea significa perdita di potassio!!! ≫ Ma
allora cosa dovremmo dire riguardo la radioterapia, la chemioterapia, gli antibio-
tici e gli analgesici con la loro macabra processione di effetti collaterali negativi?
Riguardo la possibilità di diarrea, che dura due o tre giorni, raramente di più,
basta riparare all’eventuale perdita di potassio mangiando una banana al
giorno, frutto ricco di questo metallo alcalino necessario all’organismo. Riguardo
all’allarme, attenzione! Può essere falso. . .
Ama te stesso. Abbi cura della tua salute. Evita il fumo, l’alcol, la droga.
L’alcol ed il fumo danneggiano l’organismo in proporzione aritmetica; la droga,
in proporzione geometrica. Guarda il mondo, è bello e anche tuo! Ricordati, però,
che ci sono altri che vi abitano, con uguali diritti e doveri. Cerchiamo di vivere
bene la vita. In questo momento. Facciamo diventare più bello e più giusto il
mondo, con possibilità di vita per tutti. Noi viviamo in un paese che è un conti-
nente; in esso si trova il 75% degli esemplari della flora del pianeta. Cerchiamo
di esplorarlo e di studiarlo con amore. Mettiamo queste ricchezze a disposizio-
ne dell’umanità. La nostra distesa territoriale potrebbe tranquillamente accogliere
l’attuale popolazione della Cina, con vitto e alloggio per tutti, se non fosse per
l’intervento degli intermediari. Bisogna cercare di convivere pacificamente, in
mutuo rispetto, anche solo per il fatto che siamo esseri umani.
In verità l’uomo deve imparare ad amare se stesso. Come può amare il suo
prossimo come se stesso se cammina verso l’autodistruzione a causa della droga,
del fumo, dell’alcol, dei pesticidi, dell’inquinamento, delle esplosioni atomiche?
Soltanto dopo aver imparato a scuola il vero amore per se stesso l’uomo saprà
amare anche il suo simile. Allora sı̀ saremo vicini alla perfezione.
Se hai ottenuto qualche beneficio dall’uso dell’aloe, ti prego di scrivere i ri-
sultati ottenuti e di spedirli alla Casa editrice, che li comunicherà periodicamente,
a Padre Romano. Il tuo caso potrà essere di aiuto nel risolvere i problemi dei tuoi
simili.
La malattia è segno certo che l’organismo non si trova nel suo stato ottimale.
Puoi curarlo con l’alopatia, l’omeopatia, l’isopatia, ecc. Il trattamento con l’aloe
fa parte della fitoterapia, metodo ormai conosciuto da millenni in tutto il mondo.
In natura c’è sicuramente la cura adatta per qualsiasi tipo di malattia. Basta
cercarla. . .
¤dizioniPDF
www.edpdf.it. . . come una foglia nel vento. . .
YAppendice A
Lettera ai lettori
Cari lettori,
per venire incontro a chi fosse impossibilitato, per vari motivi, a preparare
in casa la ricetta di questo libro, e tenuto conto delle numerose richieste da me
ricevute, ho incaricato l’azienda:
DECA ALOES ARBORESCENS s.r.l. FREI ROMANO ZAGO
S.S. 17 Palazzo d’Abbraccio
86170 Isernia
Tel. e fax 0865/411940
Cell. 335/6746537
sito internet:
http://www.aloedeca.com/menu.htme-mail: info@aloedeca.com
a distribuire il prodotto, già pronto all’uso, oltre ad una serie di prodotti a base
di aloe per uso esterno. Le Associazioni elencate nella pagina a fronte hanno ade-
104DI CANCRO SI PUÒ GUARIRE
105
rito alla mia scelta e saranno liete di fornirvi tutte le informazioni di cui potreste
avere bisogno.
Vi giungano i miei saluti più cari e la mia benedizione.
Frei Romano Zago
La segreteria di p. Romano Zago per l’Italia è presso la
Deca Aloes Arborescens.
¤dizioniPDF
www.edpdf.it. . . come una foglia nel vento. . .
YIndice
COPERTINA 1
1 L’APPRENDIMENTO 4
2 L’APPLICAZIONE DELL’APPRENDIMENTO 8
3 LA FORMULA 13
4 LA FORMULA DEFINITIVA 17
5 COME ASSUMERE IL PREPARATO 23
6 DOMANDE E RISPOSTE 26
7 INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA RICETTA 54
8 LA PIANTA DI ALOE: le sue caratteristiche di composizione chimica
e di proprietà fitoterapiche
8.1 Aloe Barbadensis Miller (Aloe vera) . . . . . . . . . . . . . . . .
8.2 Aloe Arborescens . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.3 COMPOSIZIONE CHIMICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.4 I carboidrati dell’aloe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.4.1 Monosaccaridi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.4.2 Polisaccaridi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.5 Le molecole di natura antrachinonica e fenolica . . . . . . . . . .
8.6 I nutrienti presenti nell’aloe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.6.1 Sali minerali ed oligoelementi . . . . . . . . . . . . . . .
8.7 Le vitamine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.7.1 Vitamine idrosolubili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.7.2 Vitamine liposolubili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.8 Proteine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8.9 Enzimi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
67
68
69
70
71
71
72
74
74
77
78
79
80
80
1069
8.10 Aminoacidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81
L’ALOE E TOSSICA? 82
10 L’ALOE E L’AIDS 93
11 A TU PER TU 99
12 CONCLUSIONE 102
A Lettera ai lettori 104
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