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Author Topic: Gazzettino di Padova del 19 maggio 2007  (Read 4277 times)

italix

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Gazzettino di Padova del 19 maggio 2007
« on: May 19, 2007, 09:58:06 AM »

Articolo sul "Gazzettino di Padova" del
19 maggio 2007.

Inizio citazione:
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Sabato, 19 Maggio 2007

Era anche lui malato oncologico, e anche lui aveva abbandonato la chemioterapia, affidandosi al medico di base di Albignasego
"Metodo Rossaro", un altro paziente morto

E un altro esposto contro il sostenitore di vitamine e integratori. Il pm ha già affidato una perizia tecnica
Aveva ventuno anni ed era stato colpito da un tumore che l'ha portato alla morte. Poteva essere salvato? Il suo medico dice che ad un certo punto il giovane ha abbandonato la chemioterapia per seguire i metodi di cura del dottor Paolo Rossaro. Sarebbe stato "curato" con vitamine, integratori, diete, acqua oceanica e sostegni psicologici. Anche questo esposto è finito sul tavolo del pubblico ministero Renza Cescon. Ed è un altro caso che viene addebitato al medico di base di Sant'Agostino di Albignasego, presidente dell'associazione "Primum vitae", già iscritto nel registro degli indagati con le ipotesi di reato di omicidio colposo e lesioni colpose. Dopo il caso di Anna T., morta di tumore al seno, il cui esposto è partito dall'istituto Oncologico Veneto dopo che la paziente aveva abbandonato le cure chemioterapiche, e dopo il caso del giovane camionista, Cristian T., anche lui colpito da tumore, che i familiari sono riusciti a dissuaderlo dalle cure del dottor Rossaro e a ritornare a quelle tradizionali, adesso c'è la morte del ventunenne padovano ucciso da un linfoma. Anche su questo caso dovrà fare chiarezza la magistratura. E' già stata affidata una consulenza tecnica.
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fine citazione
« Last Edit: May 19, 2007, 10:15:08 AM by italix »
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italix

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Gazzettino di Padova del 19 maggio 2007
« Reply #1 on: May 19, 2007, 10:00:02 AM »

Secondo articolo sul "Gazzettino di Padova" del
19 maggio 2007.

Inizio citazione:
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Sabato, 19 Maggio 2007

Abbandona la "chemio", muore a 21 anni

Il giovane seguiva i consigli del dottor Paolo Rossaro. È il terzo caso. Anche l’Ordine dei medici apre un’istruttoria

Il ragazzo aveva ventuno anni ed era stato colpito da un linfoma di Odgkin. Un maledetto tumore che l'ha portato alla morte. Poteva essere salvato? Il suo medico dice che ad un certo punto il ventunenne ha abbandonato la chemioterapia per seguire i metodi di cura del dottor Paolo Rossaro. Sarebbe stato "curato" con vitamine, integratori, diete, acqua oceanica e sostegni psicologici. Anche questo esposto è finito sul tavolo del pubblico ministero Renza Cescon. Ed è un altro caso che viene addebitato al medico di base di Sant'Agostino di Albignasego, presidente dell'associazione "Primum vitae", già iscritto nel registro degli indagati con le ipotesi di reato di omicidio colposo e lesioni colpose.

Dopo il caso di Anna T., morta di tumore al seno, il cui esposto è partito direttamente dai responsabili dell'istituto Oncologico Veneto dopo che la paziente aveva abbandonato le cure chemioterapiche, e dopo il caso del giovane camionista vicentino, Cristian T., anche lui colpito da tumore, ma che i familiari hanno convinto ad abbandonare le cure del dottor Rossaro e a ritornare a quelle tradizionali, adesso c'è la morte del ventunenne padovano ucciso da un linfoma di Odgkin. Anche su questo caso dovrà fare chiarezza il sostituto Renza Cescon, che ha già affidato una consulenza tecnica al professor Massimo Montisci, dell'Istituto di medicina legale dell'Università di Padova. Al medico legale il magistrato ha chiesto anche di verificare se le cure prescritte ai pazienti sono conformi all'articolo 13 del Codice di deontologia della professione medica che, tra l'altro, recita che le terapie devono essere sostenute dalla dovuta sperimentazione.

Cristian T., trentaquattrenne camionista vicentino, il quale si è notevolmente ripreso dopo essere stato costretto dai familiari a sottoporsi alla chemioterapia, ha raccontato agli inquirenti che il dottor Rossaro gli ha detto di seguire il metodo dell'ex medico tedesco Ryke Geerd Hamer. Il dottor Hamer, che nel 1986 ha perso l'abilitazione a praticare la medicina in Germania, è padre di Dirk Hamer, il giovane tedesco che nell'estate 1978, in vacanza all'isola di Cavallo, in Corsica, era stato ferito mortalmente (era deceduto dopo un'agonia durata quattro mesi) nel corso di una lite finita a fucilate tra il principe Vittorio Emanuele di Savoia e un play boy romano. Secondo Hamer il cancro "inizia sempre con uno choc estremamente brutale, con un conflitto acuto e drammatico, vissuto nell'isolamento e percepito dal malato come il più grave che abbia mai conosciuto". Il giovane camionista vicentino ha raccontato agli inquirenti che il dottor Rossaro lo sottopose alla Tac e poi gli lesse le "lastre". Gli disse che i "segni" che vedeva rappresentavano la sua sofferenza per la recente perdita del padre. Il giovane camionista si convinse, abbandonò la chemioterapia per gli integratori del medico padovano e le sue condizioni precipitarono in poco tempo.

Anche l'Ordine dei medici di Padova ha aperto un'istruttoria nei confronti del medico. Il dottor Rossaro è presidente dell'associazione "Primum vitae", che ha sede a Polverara. Al primo punto l'associazione si propone "l'assistenza diretta e indiretta del malato grave (prevalentemente oncologico, ma non solo) nel rispetto della decisione del paziente stesso". Quindi, si tratta di medicina alternativa. E lo spiega una paziente, che anche lei ha fatto la scelta di abbandonare la chemioterapia: «Io voglio svegliarmi la mattina e sapere che il mio medico è lì, con le cure mediche e la professione che lo distinguono, e non intrugli o magia, se non quella magia del cuore che il dottor Rossaro ci sa donare», dice.

Lino Lava
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fine citazione
« Last Edit: May 19, 2007, 10:15:29 AM by italix »
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italix

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Gazzettino di Padova del 19 maggio 2007
« Reply #2 on: May 19, 2007, 10:02:27 AM »

Terzo articolo sul "Gazzettino di Padova" del
19 maggio 2007.

Inizio citazione:
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Sabato, 19 Maggio 2007

L’ex medico tedesco il cui figlio è stato ucciso in Corsica
È il metodo del dottor Hamer Va contro le cure tradizionali

«Agli occhi di Hamer, tutti gli interventi esterni, come le cure "tradizionali", rappresentano nuove aggressioni e nuovi choc la cui "integrazione mentale" induce nuove patologie o il progresso di quelle esistenti. Partendo dalla sua personale esperienza, che presenta come una "autoguarigione", egli teorizza cinque leggi biologiche che istituiscono il legame tra psichismo e malattia».

Sono quasi sempre severi i giudizi degli esperti di medicina nei confronti del metodo dell'ex medico tedesco Ryke Geerd Hamer. Il suo strumento diagnostico essenziale diventa lo scanner cerebrale, con cui sostiene di poter diagnosticare qualunque patologia. Secondo Hamer, l'origine di una patologia è sempre legata a un conflitto, che è nel contempo di ordine biologico e connesso alle pulsioni arcaiche: «Hamer procede in qualche modo a una rilettura freudiana della medicina psicosomatica, condita con l'ingrediente tecnico rappresentato dalla lettura dello scanner cerebrale». E veniamo alla cura del paziente. Per Hamer la prima decisione da prendere è la completa interruzione di qualunque trattamento medico, giacché quest'ultimo rompe la fase ascendente della malattia, durante la quale il malato è in stato di stress (in simpaticotonia). Dopo aver interrotto ogni terapia, il malato, sempre a giudizio di Hamer, è in stato di rilassamento (vagotonia), fase essenziale per la guarigione. Quindi devono guarire le lesioni organiche. Quanto al "focolaio di Hamer" interessato, esso "guarisce" "ricicatrizzando" e circondandosi di un edema, che Hamer tratta con penicillina e corticoterapia, applicazione di ghiaccio tritato, con contemporanea somministrazione di sedativi e antiepilettici per «sostenere la fase di riposo».

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fine citazione
« Last Edit: May 19, 2007, 10:02:54 AM by italix »
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